Archive for the ‘Blog’ Category

Gomorra

novembre 19, 2008

Come avrete notato questo sito web è da qualche mese diventato un mordi e fuggi di brevi articoli, ritorni ed abbandoni, rientri e addii. Oggi ho spiegato a me stesso il perchè coesista in me un’ardente voglia di scrivere ed una innegabile apatia nel farlo. Leggevo infatti che la Camorra avrebbe già diffuso nelle edicole il DVD falso del film Gomorra, attualmente ancora indisponibile nella sua versione ufficiale. Può sembrare paradossale, assurdo, incredibile, ma è proprio così. La Camorra da una parte minaccia di morte l’autore del libro da cui il film è tratto, dall’altra sfacciatamente diffonde il DVD pirata del suddetto film. Ennesimo esempio di malasocietà? Ulteriore segno di decadenza giuridica? Non solo.

Io la leggo come una sconfitta della parola, del giornalismo, dell’inchiesta. Parlare non basta, non serve, ed anzi paradossalmente porge al male un’occasione per diffondersi. Male, mi accorgo di aver usato una parola forte. E’davvero il male la camorra? A questo punto non saprei più. Sbaglia a mio avviso chi la legge come delinquenza spicciola, la camorra è secondo me l’esasperazione di un sentimento sotteso alla società come concepita nei nostri tempi. Siamo tutti un po’camorristi nel momento in cui lasciamo che il profitto guidi le nostre azioni, quando la nostra parola diventa protesta e non proposta.

Mi sono chiesto perchè abbia smesso di vedere Report, una trasmissione che pure ammiro profondamente. La risposta è che non ho più voglia nè bisogno di sentire ciò che va male nel mondo. Non voglio più che i pensieri cattivi trovino spazio nella mia mente sia pure per condannarli. Ecco perchè dopo i vari tira e molla ho capito che non ho più voglia di portare avanti questo sito come ho fatto finora. Ci sono tante, troppe cose di cui parlare, ma le mie parole non sarebbero una reale soluzione ai problemi.

Voglio invece parlare di qualcosa per cui valga davvero la pena parlare. E vivere. Non è la giustizia la cura della delinquenza ma la cultura. E alla cultura spero di dare il mio contributo futuro. Stay tuned.

Pochi ma buoni

settembre 29, 2008

Qualcuno lo interpreterà come un sintomo di senilità incipiente ma a me piace pensare che sia capacità di pensare alle cose non solo come sono ma come dovrebbero essere. Sin dalla loro prima comparsa sono sempre stato diffidente delle reti di social networking. Questo per almeno due motivi. Il primo è che le considero una sorta di zoo entro cui confinare le persone incapaci di affrontare la realtà delle cose. Internet può sembrare un luogo minaccioso ma questo non è un buon motivo per rinchiudersi dietro la facciata di un myspace. In secondo luogo perchè trovo pericoloso affidare la propria identità ad un sito di qualsivoglia tipologia.

E’appunto notizia recente che Facebook ha deciso di bannare gli iscritti con nomi ritenuti di fantasia. A parte che sarei curioso di capire che algoritmo hanno usato per giungere a questa conclusione ma per il resto ci vorrà ben poco per gli iscritti fasulli a ricrearsi un nuovo account con un nome altrettanto fasullo ma più credibile. In facebook evidentemente non conoscono l’antico adagio italiano di “fatta la legge trovato l’inganno”. Non solo. Un recente articolo del corriere della sera online metteva in guardia gli iscritti a questi social networks contro il furto di identità perpetrabile online. In effetti, a pensarci bene, ci vuole davvero ben poco per farsi credere qualcun altro in uno di questi siti.

Ecco perchè personalmente continuerò a non aderire a nessuno di essi nonostante le pressioni (bonarie s’intende) degli amici. Ed ecco perchè continuerò, pur tra alti e bassi, a portare avanti questo blog in modo indipendente. Pochi lettori ma buoni. Di questi tempi è quanto di meglio si possa sperare.

Linkografia
Facebook bans those with funny names
Come evitare la rete dei ladri d’identità

Eee…e che caxxo!

giugno 16, 2008

Riassunto delle puntate precedenti. Sono un soddisfatto possessore di un Asus EEE 4G con installata Debian Testing. Purtroppo, essendo costretto ad usare Windows in ufficio, per non penalizzare la mia produttività mi sono reso conto di dover utilizzare alcuni tools Windows-only anche sull’EEE. Il pur buon Wine non riesce a far fronte alle mie esigenze e quindi mi sono deciso ad installare anche Windows sull’EEE. Non volendo “plagiare” il piccolo gioiello con il prodotto di Micro$oft ho pensato di installarlo su HD usb in modo che fosse avviabile solo su necessità. So che è MOLTO più semplice fare il contrario, installare Windows nella scheda interna e Linux su HD usb ma non riesco ad accettare che il sistema operativo interno sia proprietario. Purtroppo una rapida ricerca porta a scoprire che Microsoft nega la possibilità che XP sia avviato da USB…fine delle mie velleità? Non proprio. (more…)

L’idea delle idee

Maggio 22, 2008

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In un pomeriggio di un paio di settimane fa sono andato in libreria per smaltire le inquietitudini della giornata…mi sono così ritrovato a comprare un paio di libri, un numero rigorosamente pari perchè così mi piace acquistare i volumi…un numero pari, non dispari. Il primo libro scelto era stato “il Cigno Nero” di cui ho già parlato in uno degli scorsi post…il secondo, sul consiglio di un amico, fu “The 4-Hour Workweek” di Timothy Ferriss. (more…)

Eldorado

Maggio 19, 2008

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Qualche giorno fa è stato presentato ufficialmente l’Asus EEE900 destinato ad affiancarsi al precedente modello, l’EEE701. Le differenze, senza voler essere esaustivi, consistono in uno schermo maggiore, in maggiore capienza del disco ed in una maggiore disponibilità di RAM, il tutto naturalmente al costo maggiorato di 400 euro (contro i 300 del precedente). Ancora nessuno ha messo le mani sull’EEE900 che già si vocifera circa l’EEE901 il quale dovrebbe essere dotato di un modulo Blutooth e del nuovo processore Atom. Prezzo? Si parla di 500 o forse più dollari.

Colgo l’occasione di questo annuncio per raccontarvi un esperimento che sto portando avanti da circa un mese, quello di usare l’EEE, il primogenito 701 4G, come mio unico computer. (more…)

Il mio reddito

Maggio 5, 2008

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Nel 2005 ho guadagnato circa 24000 euro. Oggi guadagno un po’di più, circa 31000 euro annui, naturalmente lordi. Non ho alcun problema a dirlo e risparmio così, per chi mi conosce, la scocciatura di andarmi a cercare nell’elenco dei redditi messo online dall’Agenzia delle Entrate. Non ho alcun problema a rendere noto il mio stipendio in quanto non aggiunge pressochè nessuna informazione sul mio riguardo. Il mio tenore di vita è in linea con quanto guadagno e che sono costretto (ahimè) a dichiarare integralmente. Ho una macchina di 1400 di cilindrata e 4 anni di vita, ho un mutuo sulle spalle che non potrei pagare senza l’aiuto dei genitori, mi concedo la maggior parte di quello che desidero (libri, gite, elettronica, buona alimentazione) ma in base alle circostanze decido di astenermi di volta in volta da qualcosa che reputo troppo costoso (quest’anno non sono andato a fare il weekend sulla neve). Cosa mi importa se l’Agenzia delle Entrate dice quanto guadagno? Scopro con una certa sorpresa che sono uno dei pochi a pensarla così. A quanto pare evasori e garantisti sembrano essersi uniti in questa battaglia contro la pubblicazione dei redditi facendomi chiedere se in fondo le due categorie non corrispondano. (more…)

Il sorriso sulla Poang

aprile 23, 2008

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Il governo decide di stanziare fondi per le missioni militari all’estero. Il governo impiega risorse per progetti di integrazione multirazziale. Il governo finanzia la realizzazione di una “grande” opera pubblica (“grande” per costi ma non per utilità). Il governo investe soldi nella creazione di un centro di eccellenza di robotica umanoide. Il governo stanzia 300 milioni di euro per l’agonizzante Alitalia. La mia domanda è – siamo certi che siano questi i modi in cui la gente vuole che siano spesi i propri denari? (more…)

Back on the road

aprile 11, 2008

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Sono passati quasi due mesi dal mio ultimo intervento in questo blog. Il mondo è andato avanti, bene o male non sta a me dirlo, ma ciò che non è cambiata è la mia voglia di parlare. Fra due giorni andiamo al voto per elezioni che, non servo io per dirlo, certamente non risolleveranno l’Italia. Le elezioni non sono la soluzione perchè è il problema davanti a cui ci siamo posti a non averne. Abbiamo creato un mondo basato sull’economia, sul profitto, sullo sfruttamento, e come era prevedibile ci stiamo avvicinando al limite di sostenibilità. E’forse un bene che l’Italia vi arrivi prima di altri perchè prima di altri, si spera, ci avvederemo che un altro mondo è possibile. Non ho ancora bene in mente in che modo parlerò su queste pagine del mondo possibile in cui vorrei vivere…si vedrà…di giorno in giorno…here I am…back on the road…

Work in progress

febbraio 22, 2008

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Paranoic

febbraio 13, 2008

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Forse sarà capitata anche a voi l’esigenza di nascondere la vista di un programma in esecuzione agli occhi indiscreti del capo, del collega o magari del professore di turno. Personalmente l’ho sempre avuta quando mi sarebbe piaciuto approfittare dei momenti di “scarico” di lavoro per farmi qualche “cavolo” personale senza il rischio di essere però scoperto da qualcuno che piombi improvvisamente nella mia stanza senza darmi il tempo di chiudere il programma in esecuzione. Tanto più, poi, quando il programma ha la fastidiosa abitudine di non chiudersi immediatamente ma magari di tormentarci con finestre di conferma o splashscreen di arrivederci che possono essere intercettati.

Una soluzione apparentemente ottimale è quella di usare un programma che crei desktop virtuali in modo da dividere le applicazioni ufficiali da quelle ludiche. Purtroppo uno dei programmi che utilizzo per diletto ha la fastidiosa abitudine di ricordarmi della sua presenza con dei popup che vengono visualizzati nel desktop in esecuzione in quel momento e NON nel desktop di appartenenza del programma che li ha generati. Quindi relegare quel programma ad un altro desktop non mi mette al sicuro dal vederlo comparire in presenza di occhi estranei.

La soluzione che alla fine ha soddisfatto le mie esigenze è Dexpot, un programma freeware che ha il pregio, oltre a creare desktop virtuali, anche di poter preimpostare delle operazioni da effettuare sulle applicazioni aperte con un comando da tastiera personalizzabile. In altre parole è possibile individuare un’applicazione che, ad una determinata pressione dei tasti, diventi invisibile e venga ridotta ad icona nella barra del menu.

In questo modo, pur essendo ancora visibile ad un osservatore pignolo nella barra dei menu, la sua invisibilità unita alla discrezione dell’icona assicurano una protezione più che ragionevole contro ogni collega impiccione.

Se tutto questo può sembrarvi eccessivo e credere di fare in tempo a chiudere il programma con il metodo consueto ricordate il motto hacker – only paranoic will survive. Nel dubbio, su queste cose, un po’di paranoia non guasta mai.